All Seasons

Season 1

  • S01E01 L'Alba della Repubblica

    • April 22, 2016
    • Rai 1

    Il 2 giugno 1946 venticinque milioni di italiani e italiane vanno al voto per l’Assemblea Costituente e per il referendum istituzionale che dovrà decidere fra Repubblica e Monarchia. Il 18 giugno la Corte di cassazione rende noti i risultati definitivi del referendum: Repubblica 12.717.923 voti (54,3%), Monarchia 10.719. 284 voti (45.7%). Viene ufficialmente proclamata la Repubblica. La prima puntata della serie 'L’Italia della Repubblica', introdotta da Paolo Mieli, ripercorre il lungo sentiero della repubblica dalla caduta del fascismo il 25 luglio 1943 al 2 giugno 1946. La guerra, il risorgere della politica e l’entusiasmo per la vittoria della repubblica rivivono nei ricordi del Presidente Emerito Giorgio Napolitano, intervistato nel “faccia a faccia” condotto da Michele Astori. Napolitano, in particolare, ricorda la Napoli bombardata: “All’inizio ci furono bombardamenti da parte dell’aviazione inglese, furono bombardamenti piuttosto leggeri, poi invece iniziarono (..) i bombardamenti americani molto pesanti, le fortezze volanti, e Napoli fu bersagliata in modo veramente tremendo. E io ero nel centro della città, la mia casa paterna era a breve distanza da Piazza del Plebiscito e lì furono, in quella strada, colpiti dei palazzi..” Nelle sue parole anche la corsa verso i rifugi antiaerei: “un’immagine che dà il senso della drammaticità era che per arrivare in profondità, per arrivare cioè al ricovero, si dovevano scendere attraverso una feritoia che era stata aperta sul marciapiede del Palazzo Serra di Cassano per 130 scalini (…) C’era un mio fratello più giovane, più piccolo, (…) che era pervaso da tremore, da paura (…) c’era un crescendo d’ansia” La puntata si avvale inoltre del contributo degli storici Davide Grippa e Angelo Ventrone, ma il racconto dà voce anche ai protagonisti dell’epoca, in interviste di repertorio tratte dalle teche Rai: Umberto II di Savoia, Ugo La Malfa, Vittorio Foa, Leo Valiani, Massimo Caprara, Ferruccio Parri, Indro Montanell

  • S01E02 l'Italia nella Guerra Fredda

    • April 29, 2016
    • Rai 1

    Il 18 aprile 1948 l’Italia va al voto. È una festa della democrazia che vede un’affluenza del 92%, e il trionfo della Dc di Alcide De Gasperi, che supera il 48% dei consensi. È il culmine di una stagione politica - baricentro dell’Italia della ricostruzione - partita dal 1946, anno in cui si tiene la conferenza di Parigi che disegna la nuova Europa. È soprattutto l’Italia di De Gasperi, che viene raccontata dalla figlia Maria Romana, intervistata nel “faccia a faccia” condotto da Michele Astori. Figlia, confidente, compagna di viaggio e custode della memoria del padre, Maria Romana De Gasperi sottolinea l’indole autorevole e lo spirito paterno del leader democristiano, “uomo solo che sapeva di avere su di sé le responsabilità della scelta finale”.

  • S01E03 Costruire la Repubblica

    • May 6, 2016
    • Rai 1

    25 giugno 1946: una data memorabile nella storia d’Italia. In quel giorno d’estate, infatti, si aprono i lavori della Costituente: un’Assemblea, eletta da milioni d’italiani e italiane, che ha il compito di scrivere una nuova Costituzione per la neonata Repubblica. Eventi al centro della seconda puntata della serie “L’Italia della repubblica”, di Clemente Volpini, con l’introduzione di Paolo Mieli. Il 15 luglio, in seno all’Assemblea costituente, viene scelta la “commissione dei 75” che avrà il compito redigere il testo della carta costituzionale da sottoporre poi al giudizio dell’Assemblea. La Commissione si divide in tre sottocommissioni: Diritti e doveri dei cittadini, Organizzazione costituzionale dello Stato, Rapporti economici e sociali. Il 22 dicembre 1947, con 453 voti favorevoli e 62 contrari, dopo 170 sedute, l’Assemblea Costituente approva la Costituzione repubblicana, che entra in vigore il 1° gennaio 1948.

  • S01E04 La Rinascita

    • May 13, 2016
    • Rai 1

    Il dopoguerra, i problemi economici e la ricostruzione. Nel 1945 il Paese si trova in condizioni gravissime, con 3.000 miliardi di danni subiti a causa della guerra. Gran parte degli stabilimenti industriali si salvano, ma la produzione del 1945 crolla del 29% rispetto al 1938. Ingenti i danni al sistema dei trasporti. Oltre un milione e mezzo i disoccupati. Mancano le materie prime e la gente soffre la fame. Ci sono gli aiuti americani, ma si tratta di avviare un organico piano di riorganizzazione dell’economia capace di ripristinare i livelli produttivi del 1938. Un compito difficile soprattutto in un clima dominato da forti tensioni sociali. Sono anni difficili caratterizzati da una grande vitalità, da un profondo desiderio di riprendere una vita normale dopo gli orrori della guerra. Nel 1950 la bilancia commerciale presenta per la prima volta, dopo la guerra, un saldo positivo. Dopo la ricostruzione ha inizio la fase di sviluppo.

  • S01E05 Il Confine Conteso

    • May 20, 2016
    • Rai 1

    La linea che divide Italia e Jugoslavia, nel dopoguerra, diviene una profonda ferita nella storia repubblicana. Dopo il trattato di pace, la Jugoslavia controlla la penisola istriana, mentre il Territorio libero di Trieste viene diviso in due zone, una affidata agli Alleati e una controllata dagli jugoslavi. Il capoluogo friulano dovrà aspettare molti anni prima di tornare italiano e in questo tempo, dalla fine del conflitto al memorandum di Londra del 1954, gli italiani che vivono in quella terra pagano il prezzo della sconfitta. Sono anche tributi di sangue, come quello versato nella tragedia delle foibe che hanno inghiottito migliaia di persone, scrivendo una delle pagine più nere della storia italiana. C’è, infine, il triste esodo cui sono stati costretti gli italiani residenti nelle terre di confine passate agli jugoslavi.

  • S01E06 Il Centrismo

    • May 27, 2016
    • Rai 1

    Le elezioni politiche del 1948 danno un risultato inequivocabile: gli italiani scelgono di dare fiducia al Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e al suo progetto di governo centrista. I problemi sul tavolo di De Gasperi sono molteplici: la necessità di riformare lo stato fascista e di porre rimedio alla difficile situazione economica del paese; la collocazione internazionale dell’Italia nel quadro della guerra fredda; la tenuta dell’ordine pubblico, in un momento in cui il desiderio di insurrezione armata è ancora vivo tra i comunisti italiani, soprattutto dopo l’attentato a Togliatti del luglio 1948. La legislatura si chiude con una controversa riforma elettorale, rinominata “Legge truffa” dalle opposizioni, che alle elezioni politiche del 1953 conferisce nuovamente la maggioranza allo schieramento centrista ma segna anche la fine del percorso politico di Alcide De Gasperi.

  • S01E07 Il Boom e gli Italiani

    • June 1, 2016
    • Rai 1

    Tra il 1958 e il 1963 l’Italia conosce un periodo di grande crescita. L’economia del Paese sposta il suo baricentro dall’agricoltura all’industria, raggiungendo livelli paragonabili a quelli di altri Paesi Occidentali. Il reddito medio della famiglie cresce e consumi un tempo inimmaginabili diventano accessibili a tutti, o quasi. Lambrette, utilitarie, la televisione, gli elettrodomestici, diventano oggetti del quotidiano, contribuendo a cambiare stili di vita, costumi e aspirazioni. Si fa avanti un paese che sente meno il peso della tradizione e sempre più forte il richiamo di un futuro che sembra a portata di mano. In controluce, emergono problemi non affrontati di cui si vedono ancora la conseguenze. La crescita è forte, ma diseguale. Non raggiunge tutte le classi sociali, non intacca antichi privilegi, e non modifica consolidati rapporti di genere che vogliono la donna subordinata.

  • S01E08 Un Popolo di Emigranti

    • January 1, 2016
    • Rai 1

    Torino la bella città, si mangia si beve e bene si sta! La filastrocca recitata dai bambini pugliesi e calabresi alla fine degli anni ’50 dà la misura del potere di attrazione della città industriale per eccellenza. Il fenomeno delle migrazioni interne rappresenta, infatti, una delle conseguenze più rilevanti della crescita industriale. Dal 1951 al 1960 oltre due milioni di persone abbandonano il Mezzogiorno per trasferirsi nelle città del nord o all’estero. Si viaggia a bordo del treno del sole, il simbolo di quei viaggi che hanno unito il nord al sud dell’Italia. Si parte dalla Puglia, dalla Sicilia, dalla Campania, ma anche il settentrione ha i suoi emigranti. Il Sud diventa il serbatoio di manodopera per il triangolo industriale. Gli effetti sono immediati: le campagne si spopolano e le città si riempiono con evidenti problemi di sovraffollamento e insufficienza dei servizi. Si parte con in tasca l’indirizzo di un compaesano che può ospitarti in attesa di trovare un lavoro.

  • S01E09 Il Centrosinistra

    • June 30, 2016
    • Rai 1

    5 marzo 1953 muore Josif Stalin. L’Unità titola: “Stalin è morto. Gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e il progresso dell’umanità”. Tre anni dopo, con il XX congresso del Pcus, ha inizio la destalinizzazione. Quello stesso anno l’Urss invade l’Ungheria. Questo è il contesto in cui matura in Italia il distacco del Psi dal Pci, che segna la fine del “frontismo” e l’inizio della linea “autonomista” del partito di Nenni. La Dc, al potere da più di dieci anni, può pensare per la prima volta a un’apertura a sinistra, ma i tempi non sono ancora maturi. Sarà necessario passare per il “trauma” del governo Tambroni, un monocolore Dc appoggiato dal Msi che provocò proteste e durissimi scontri in tutto il Paese. Nel 1962, all’VIII congresso Dc, il segretario Aldo Moro convince la maggioranza del partito ad aderire al progetto del centrosinistra. Si forma così un nuovo governo Fanfani, composto da Dc, Pri e Psdi.

  • S01E10 Studenti e Operai in Lotta

    • June 10, 2016
    • Rai 1

    Le riforme dell’istruzione avviate dal centrosinistra sono alla base dei processi che portano al Sessantotto studentesco. Molti studenti si rendono conto che frequentare l’università non dà più la certezza di un futuro agiato. Di conseguenza molti studenti rifiutano l’idea stessa di benessere e, tra il 1967 e il 1968, danno inizio alla contestazione studentesca. La contestazione parte con l’occupazione di numerose facoltà, cortei, grandi manifestazioni e scontri con le forze dell’ordine. Successivamente, sull’onda dell’“operaismo”, il movimento studentesco individua nella classe operaia il suo interlocutore privilegiato. Nascono nuovi soggetti politici (Avanguardia operaia, Potere Operaio, Lotta Continua, il gruppo del Manifesto) in contrasto con i partiti tradizionali. Tutto ciò avviene in un periodo di intense lotte condotte dagli operai per il rinnovo dei contratti di lavoro.

  • S01E11 Gli Anni di Piombo

    • September 2, 2016
    • Rai 1

    Il 12 dicembre 1969 una bomba scoppia alla sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana, a Milano. E’ la “perdita dell’innocenza” dell’Italia repubblicana. Periodi passati alla storia come quelli della “strategia della tensione” e degli “anni di piombo”, ad indicare una stagione in cui sigle terroristiche e gruppi eversivi di destra e sinistra hanno messo in discussione e minacciato con attentati, stragi e uccisioni, l’intera istituzione repubblicana e gli uomini a sua difesa. I partiti non capirono immediatamente la portata del pericolo portato dalle organizzazioni eversive, che progressivamente innalzarono il livello dello scontro. Le Brigate Rosse dopo la campagna di sequestri di uomini legati alle fabbriche, rapirono nel 1974 il magistrato Mario Sossi, mentre le sigle di estrema destra nello stesso anno compirono le prime stragi come quelle dell’Italicus e di Piazza della Loggia.

  • S01E12 I Diritti e le Conquiste delle Donne

    • September 9, 2016
    • Rai 1

    Gli anni ’70, nella società italiana, sono densi di cambiamento e nuove definizioni: il Paese ha bisogno di riforme e il sistema legislativo deve essere adeguato a una società democratica, quella descritta dalla carta costituzionale. La storia delle donne si arricchisce in quegli anni di battaglie importanti alla conquista di maggiore libertà e parità e la società civile diventa protagonista. L’approvazione della legge sul divorzio del 1970 apre la strada verso la riforma del diritto di famiglia che, nel 1975, sancisce una pari responsabilità tra i coniugi e dà maggior equilibrio a diritti e doveri tra genitori e figli. Un cambiamento fondamentale che era in discussione da anni. La parità in materia di lavoro e le leggi di tutela per le lavoratrici madri arrivano nel 1977. Nel frattempo, temi personali come il potere sul proprio corpo e la scelta della maternità, s’impongono nel dibattito pubblico. “Il personale è politico” diventa lo slogan delle femministe.

  • S01E13 La Stagione della Solidarietà Nazionale

    • September 16, 2016
    • Rai 1

    Settembre 1973, in Cile, un colpo di Stato rovescia Salvador Allende. Il Presidente viene assassinato, il Generale Pinochet s’impadronisce del potere dando vita ad un regime militare. Quello stesso mese, con tre articoli apparsi su “Rinascita”, Berlinguer analizza la situazione italiana tenendo presente i tragici fatti avvenuti in Cile. Con l’ultimo articolo il segretario del Pci propone il cosiddetto “compromesso storico”: un accordo con le forze socialiste e democristiane per impedire derive autoritarie – sono gli anni dello stragismo, della psicosi del golpe – e affrontare i problemi del Paese a partire dalla crisi economica avviando una stagione di riforme. La natura moderata e rassicurante del “compromesso storico”, il suo presentarsi come difesa della democrazia in un momento di pericolo per le istituzioni premia la linea, da molti avversata nel partito (soprattutto da Longo), del segretario.

  • S01E14 Gli Anni del Riflusso

    • September 23, 2016
    • Rai 1

    Nella fase più drammatica della sfida delle BR allo Stato, culminata con il sequestro di Aldo Moro, nel Paese emergono segnali di distacco dalle battaglie ideologiche e politiche. Al cinema, in tv, in libreria, gli italiani riscoprono il valore dei sentimenti e l’importanza del privato. Nelle discoteche ritrovano anche il piacere del disimpegno. Sono tanti i compagni disillusi che non credono più nella rivoluzione sociale e vagheggiano la rivoluzione dello spirito seguendo nuove filosofie mistiche che arrivano dall’oriente. Ancora di più sono i compagni delusi che adottano drastici mezzi di rimozione: l’eroina si diffonde nelle piazze e miete sempre più vittime. Quelli che nella rivoluzione armata ci credono ancora colpiscono in maniera sempre più feroce. I loro bersagli ora comprendono anche sindacalisti, come l’operaio dell’Italsider Guido Rossa, giornalisti come Walter Tobagi, magistrati come Vittorio Bachelet.

  • S01E15 Gli Anni di Craxi e del Pentapartito

    • September 30, 2016
    • Rai 1

    Tra il 1981 e il 1991 l’Italia attraversa una stagione di relativa stabilità politica, garantita da un’inedita formula, il Pentapartito: un’alleanza paritaria tra DC, PSI e partiti laici che prevedeva l’alternanza alla guida del governo di esponenti di tutti gli elementi della coalizione. Se il decennio si apre con la novità di un governo affidato a un presidente del consiglio non democristiano, il repubblicano Giovanni Spadolini, è però il leader del PSI Bettino Craxi a guidare l’esperienza più incisiva. È durante il governo Craxi che viene stipulato un nuovo Concordato con il Vaticano, si avviano alcune importanti riforme (come il taglio della contingenza), e si esercita una politica estera più autonoma. Sono anche anni in cui l’economia italiana attraversa una fase di notevole modernizzazione.

  • S01E16 La Lotta alla Mafia

    • October 7, 2016
    • Rai 1

    È il 1992 quando le stragi di Capaci e via d’Amelio fanno piombare il paese in un dramma che sembra senza uscita. Gli eccidi in cui perdono la vita Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, e poi Paolo Borsellino, con i loro agenti di scorta, scuotono il paese da un torpore lungo anni e rappresentano uno spartiacque della storia italiana e dei rapporti tra lo Stato e le organizzazioni criminali. La lotta dello Stato alla mafia ha radici lontane, ma troppo spesso è stata figlia soltanto dell’emergenza, con provvedimenti nati in conseguenza di fatti delittuosi, come la prima commissione parlamentare antimafia, nata nel 1962, ferma per un anno e riattivatasi soltanto un anno dopo, dopo la strage di Ciaculli del 1963; poi, gli anni ’70 con la Palermo dei delitti eccellenti, perpetrati dai Corleonesi di Riina e Provenzano. Un crescendo di terrore e violenza che costò la vita a molti uomini delle istituzioni, tra politici, magistrati, giornalisti e forze dell’ordine.

  • S01E17 Tramonto Rosso. La Fine del PCI

    • October 14, 2016
    • Rai 1

    1989, l’anno decisivo. Il 9 novembre crolla il Muro di Berlino che dal 1961 divideva in due la città. Il Muro era il simbolo materiale della guerra fredda, della cortina di ferro che separava l’occidente dall’Europa dell’est. È un evento epocale che segna la fine del sistema di relazioni internazionali e di regimi interni imposto dall’Unione Sovietica all’Europa orientale dopo la fine della seconda guerra mondiale. Il processo di dissoluzione dell’est è rapidissimo – in Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria, Polonia, Jugoslavia – mentre nell’ottobre del 1990, a un anno dalla caduta del muro, con il trattato di unificazione la Germania torna a essere uno Stato Unitario. Il processo di disgregazione investe ovviamente anche le repubbliche sovietiche. Nel dicembre del 1991, dopo il fallimento di un colpo di stato contro Gorbaciov, si dissolve l’Urss e nasce la CSI, una federazione che riunisce la Russia e le ex repubbliche sovietiche con l’esclusione di quelle baltiche e della Georgia.

  • S01E18 La Caduta. l'Italia di Mani Pulite

    • October 21, 2016
    • Rai 1

    Il PM della Procura di Milano Antonio Di Pietro ordina l’arresto di un esponente milanese del partito socialista, Mario Chiesa, colto in flagrante mentre prende una mazzetta di sette milioni di lire da un imprenditore. Quella che sembra una notizia di malaffare locale dà vita a un gigantesco effetto-domino che nel giro di pochi mesi arriva a travolgere i partiti della Prima Repubblica. Sono mesi travagliati per la storia d’Italia, segnati da una profonda incertezza politica, e scanditi dagli arresti dell’inchiesta di Tangentopoli, che rivela la vasta diffusione di un sistema corruttivo che tocca tutti i livelli del potere. Grandi e piccoli dirigenti di tutti i partiti cadono sotto i colpi degli avvisi di garanzia delle Procure, mentre lo Stato italiano deve rispondere ad altre gravissime sfide: quella criminale della mafia, che uccide i giudici Falcone e Borsellino, e quella economica degli attacchi speculativi alla lira che mettono a dura prova la stabilità finanziaria del Paese.

  • S01E19 La Rivoluzione del Cavaliere

    • October 28, 2016
    • Rai 1

    Nell’ultimo decennio del XX secolo il sistema politico italiano conosce una crisi profonda dalla quale esce totalmente rivoluzionato. Le inchieste dei magistrati di Milano hanno scoperchiato un diffuso sistema di corruzione e malaffare che lega il mondo politico e quello imprenditoriale. La sfiducia degli elettori nei partiti che per decenni hanno governato il paese raggiunge livelli senza precedenti. Nelle amministrative del 1993 della DC e del PSI non c’è più traccia, e a sfidarsi restano il neonato Partito Democratico della Sinistra e due forze fino ad allora ai margini del sistema, la Lega Nord e il Movimento Sociale Italiano. Gli elettori moderati, orfani dei loro partiti di riferimento, faticano a trovare una rappresentanza politica, ed è in questo vuoto che si inserisce l’imprenditore milanese che cambierà radicalmente il quadro politico: Silvio Berlusconi.

  • S01E20 l'Italia e l'Europa

    • November 4, 2016
    • Rai 1

    Qual è stato il ruolo dell’Italia nella costruzione di un’Europa unita, di un’Europa senza frontiere e barriere doganali? E quanto questa Europa di pace ha influito sui destini del nostro Paese? Si parte dal Manifesto di Ventotene del 1941 (scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi) fino ai nostri giorni, passando dai Trattati di Roma del 1957, dalle difficoltà dei rapporti dell’Unione con la Gran Bretagna, fino al trattato di Maastricht che istituisce l’Unione Europea e all’introduzione della moneta unica europea (Euro). Vedremo come questo lungo percorso sia entrato in relazione con gli italiani, i loro sogni e le loro aspirazioni, in una puntata aperta all’attualità con le grandi sfide e i problemi che l’Europa ancora oggi deve affrontare.

Additional Specials

  • SPECIAL 0x1 Almanacco 2001-2016

    • October 11, 2016
    • Rai 1

    Cosa è successo tra il 2001 e il 2016? Quali fatti hanno cambiato l’assetto geopolitico mondiale? Come si è trasformata la nostra storia? E quali ripercussioni hanno avuto sull’Italia gli attentati, le guerre, gli avvicendamenti al potere avvenuti negli altri Paesi? Partendo dalle immagini dell’attentato alle Torri Gemelle, ormai impresse nella memoria collettiva, il nuovo appuntamento con “L’Italia della Repubblica”, di Ilaria Dassi - in onda mercoledì 31 maggio alle 22.10 su Rai Storia - disegna una mappa cronologica e concettuale dei fatti principali che si sono susseguiti nei primi sedici anni di storia del nuovo millennio. In primo piano anche gli attentati di Madrid, Londra, Nizza, Parigi e la paura del terrorismo che dilaga in Occidente. Racconta, inoltre, gli Stati Uniti e il succedersi dei suoi presidenti: dalla rielezione di Bush a quella di Obama fino a Trump. Obiettivo, inoltre sulla terra che ha tremato in Italia, prima all’Aquila nel 2009, poi ad Amatrice sette anni dopo, quasi alla stessa ora. E ancora, la storia del Vaticano, dalla morte di Giovanni Paolo II alle dimissioni di Benedetto XVI, fino ad arrivare al primo vescovo di Roma gesuita, Papa Francesco. Racconta dell’emergenza migranti, della politica italiana che cambia, dei referendum che richiamano gli italiani alle urne, dei dibattitti di natura etica e del mondo arabo, delle rivolte e delle dittature che cadono dopo decenni, come quella di Gheddafi in Libia. Un viaggio intorno al mondo, dunque, per rivedere e commentare le prime immagini di un’era ancora tutta da scrivere.