La notte tra il 25 e il 26 marzo 2017 Emanuele Morganti è uscito di casa, nei pressi di Alatri, come tante altre volte per trascorrere una serata con gli amici. Non andrà così. Senza un reale motivo, Emanuele viene preso di mira mentre è al bancone del locale del suo paese insieme alla sua fidanzata. Iniziano le prime spinte che si trasformano in un inseguimento nella piazza del paese. È il branco che vuole colpire la preda e non si ferma fino a quando non è a terra, priva di forze. È la provincia che si trasfigura. Emanuele morirà alcune ore dopo, in ospedale a Roma, mentre sua sorella Melissa gli stringe la mano più forte che può. «Io sono certa che se avessero dato l'ergastolo a queste persone non sarebbe cambiato niente per me, Emanuele non torna. Però abbiamo sempre sostenuto che forse mio fratello poteva avere giustizia se questa tragedia fosse servita a evitarne altre. Invece dopo c'è stato Nicolò, c'è stato Willy, dopo Emanuele ci sono stati tanti altri ragazzi ammazzati senza